Classificazione sistematica delle asana, secondo la loro tipologia
Le posture corporee costituiscono un elemento essenziale nella pratica dell’Hatha Yoga e questo è senza dubbio, uno dei motivi principali per cui lo yoga è ora così grandemente in voga in Occidente.
Nelle opere che esistono su questo tema, le asana (le posture corporee) sono classificate secondo diversi criteri, come ad esempio tipo di esecuzione, effetti che producono, oppure le direzioni vettoriali del loro orientamento statico. Se si considerano anche diverse varianti che vengono associate comunemente alle asana (specialmente quelle che presentano un maggior grado di difficoltà), possiamo parlare dell’esistenza di qualche centinaia di posture, ma solo una quarantina sono considerate veramente “usuali”.
Presentiamo, di seguito, una classificazione sistematica delle asana, secondo la loro tipologia:
– asana che implicano un’azione specifica: posture corporee elementari, che permettono l’azione cosciente su una o un’altra parte del corpo, o su un certo organo, determinando la dinamizzazione, il rinvigorimento, la guarigione e il recupero dell’equilibrio in quella parte del corpo.
– asana – chiave: posture corporee essenziali, che contribuiscono alla purificazione e alla dinamizzazione delle correnti di energie sottili e dei chakra (centri sottili di forza) della struttura sottile del praticante.
– asana – madri: posture corporee tipiche, fondamentali, per uno o l’altro effetto fisiologico o psichico che conferiscono.
– asana – figlie: asana che derivano da un’asana – madre attraverso la modifica della posizione di uno o due arti, o anche attraverso la modifica dell’intera configurazione della postura corporea – madre. Generalmente parlando, le asana – figlie sono varianti delle corrispondenti asana – madri e possono avere un grado di difficoltà maggiore o minore rispetto alla postura iniziale, da cui derivano;
– asana di flessione in avanti: il bacino ha una forma a sella, il tronco è flesso in avanti, mentre i piedi sono vicini;
– asana di flessione all’indietro: la testa arriva dietro al tronco;
– asana di flessione laterale: il tronco si piega verso destra o verso sinistra, con o senza una sua torsione;
– asana di torsione: presentano un effetto di torsione del tronco in rapporto alla colonna vertebrale;
– asana in elevazione: posture corporee che si realizzano con il supporto delle gambe tese, mentre il tronco si solleva dal suolo. Ad esempio, la postura dell’arco in elevazione;
– asana di equilibrio: posture corporee fisse, in cui il corpo si sostiene su uno o due gambe rimanendo in perfetto equilibrio;
– asana di equilibrio mobile: queste posture corporee hanno la stessa caratteristica delle asana di equilibrio, con la differenza che includono una fase dinamica;
– asana “sedute”: in linea di massima, questo tipo di posture corporee implica di avere le gambe al suolo, sotto i glutei;
– asana inverse: nel caso di queste posture corporee, la testa è orientata verso il basso, mentre gli arti inferiori sono rivolti verso l’alto.
Quest’ultimo tipo di asana (le asana inverse) occupa un posto speciale nell’assortimento delle posture corporee dell’Hatha Yoga e, in questo contesto, non è affatto un caso che una di queste, shirshasana, sia chiamata simbolicamente la “Regina delle asana”.
Nella realizzazione della maggior parte delle asana distinguiamo due fasi:
– Fase dinamica di un’asana: presuppone il movimento di alcune parti del corpo, che è necessario per entrare in postura o – in alcune asana – una serie di movimenti lenti di elasticizzazione, che hanno un ruolo di preparazione, che si realizza prima dell’esecuzione vera e propria della postura corporea.
– Fase statica: implica il mantenimento dell’immobilità corporea in una postura yoga.
Esiste per quasi ogni postura corporea un’altra postura, che è in un certo modo complementare ad essa e che chiameremo contropostura. Questa è quindi una postura “opposta” come modo di esecuzione ad un’altra postura corporea e che sollecita in modo complementare muscoli ed organi interni. Ad esempio, un’asana di flessione del tronco in avanti è simmetrica in rapporto ad un’asana di flessione del tronco verso la parte posteriore e, di conseguenza, è una contropostura dell’altra.
Frammento dal libro Hatha Yoga per yogi principianti ed avanzati pieni di aspirazione, autore Swami Mahasiddhananda, libro edito da Edizioni Shambala.