Il graduale processo di risveglio spirituale (I)
del professore di yoga Gregorian Bivolaru
Nell’ambito di questa esposizione approcceremo aspetti di base, potremmo dire, in riferimento alla via spirituale. Fin dall’inizio, è necessario sottolineare che la nozione di via spirituale non è qualcosa di facilmente delimitabile. Per alcuni, la via spirituale è quella che proviene da una sorgente autentica e piena di saggezza. Per altri, la nozione di via spirituale non corrisponde praticamente a niente. Questo dipende dal fatto che una via spirituale autentica non è né una filosofia astratta, né un sistema dottrinale, così come, ad esempio, è diventata la filosofia moderna, né una religione, né una forma di psicoterapia.
Generalmente parlando, una via spirituale è un insieme coerente, pieno di saggezza, di metodi efficienti che rendono possibile la trasformazione profonda degli esseri umani, il loro avvicinamento a Dio, attraverso delle esperienze dirette. Inoltre, una via spirituale autentica ci offre una maniera pratica di vivere la nostra esistenza con un senso, rendendo così possibile una trasformazione di sé, che sia davvero radicale e definitiva.
La maggior parte delle volte, la nozione di via spirituale autentica presuppone, per gli esseri umani che la approcciano, che essi sentano in modo pregnante il bisogno di trasformarsi, che nutrano delle aspirazioni spirituali sublimi, che credano che una simile trasformazione benefica sia possibile e che siano in grado fin dall’inizio di rappresentarsi in modo chiaro in cosa consiste una simile trasformazione.
Una pratica spirituale adeguata fa la differenza
Per ciò che riguarda la trasformazione spirituale benefica, radicale e definitiva, esistono, potremmo dire, tre categorie di esseri umani. Esistono gli esseri umani che ritengono che non sia possibile trasformarsi in bene, esiste poi la categoria di esseri umani che non sente affatto il bisogno di far questo ed esiste la categoria di esseri umani per cui il risultato di questa trasformazione benefica che sta per apparire non innesca alcun desiderio nel loro universo interiore.
Quando guardiamo con molta attenzione attorno a noi, scopriamo il seguente paradosso: è possibile osservare che esistono esseri umani che respingono la spiritualità, ma che incarnano, tuttavia, alcuni dei suoi valori. Simili esseri umani vivono la vita con dignità, con coraggio, manifestano una generosità spontanea e sono disposti ad essere utili agli altri, dando prova di abnegazione.
Scopriamo, allo stesso modo, che esistono anche esseri umani che dichiarano forte e chiaro che la loro passione è riuscire a realizzare una trasformazione interiore esemplare, ma quando li guardiamo con molta attenzione e lucidità osserviamo che sono, di fatto, egocentrici, meschini e spesso, senza rendersene conto, si comportano come se fossero l’ombelico del mondo.
Una via spirituale autentica presenta connessioni evidenti con certe pratiche adeguate. Di fatto, la pratica è quella che fa la differenza fra un essere umano che è solo interessato alla spiritualità e un altro essere umano che si è già impegnato in modo entusiasta e perseverante su una via spirituale. Il grammo di pratica adeguata è, potremmo dire, qualcosa di inevitabile quando ci avviamo con slancio su una via spirituale, animati dall’aspirazione di trasformarci interiormente in bene, nella misura in cui ci orientiamo verso uno stato nettamente superiore di essere e verso una maniera di funzionare nel nostro universo interiore sempre più liberi da varie paure, dall’egoismo e dall’illusione.
Anche se il fatto di aprirci verso nuove idee benefiche fa parte del processo di coinvolgimento su una via spirituale, anche se alcune di quelle idee sono profondamente stimolanti dal punto di vista intellettuale, anche se tutto questo genera nel nostro universo interiore un processo di risonanza occulta creatrice, benefica, tutto questo non è il caso che rimanga lettera morta. Quando ci impegniamo su una via spirituale autentica non si pone mai il problema di credere e solo di credere, così come accade quando aderiamo ad una certa ideologia. Le idee-forza che esistono e potremmo dire che sono caratteristiche di una certa via spirituale autentica è necessario poi che siano messe in opera senza indugio, poiché in questo modo potremo verificarne il valore. Attraverso il grammo di pratica, l’aspirante che si impegna con entusiasmo su una via spirituale autentica può poi rispondere lui stesso ad alcune domande basilari, quali:
“Ciò che mi viene messo a disposizione su questa via spirituale mi permette davvero di progredire ad un ritmo sostenuto passo dopo passo?”
“Quello che questa via spirituale mi mette a disposizione mi permette di oggettivarmi sempre di più?”
“Tutto questo mi aiuta a riconsiderarmi?”
“Questa via spirituale rende possibile la mia liberazione spirituale ultima?”
Al di là delle apparenze, la pratica adeguata che è caratteristica, potremmo dire, di una certa via spirituale concretizza la promessa di indipendenza fatta da quella via. Una simile via spirituale ci fa diventare autonomi. Tra le altre cose, essa ci conduce a realizzare la nostra propria esperienza diretta ed immediata da cui possiamo poi estrarre un certo insegnamento che, dopo di questo, è e rimane nostro, per sempre. Un simile insegnamento avrà per noi un grande valore, poiché sarà vissuto in modo diretto. In riferimento a questo aspetto, merita ricordare che proprio per questo i grandi saggi e yogi avanzati affermano: “Un grammo di pratica vale quanto tonnellate di teoria”.
Tale insegnamento vissuto potrà poi essere approfondito e ci condurrà al raggiungimento dello stato di maestria spirituale. In relazione a questo aspetto, merita ricordare che la tradizione spirituale orientale menziona che: “Il maestro lo fa un esercizio adeguato, approfondito in modo attento, sistematico e perseverante”.
Nell’ambito di questa esposizione, ci proponiamo di chiarire simili aspetti. È essenziale non perdere di vista che mai nessuno può percorrere una certa via spirituale al posto nostro. Proprio per questo, così come abbiamo mostrato, sempre, senza eccezioni, un grammo di pratica adeguata vale quanto tonnellate di teoria. L’efficacia di una via spirituale autentica, la garanzia che le trasformazioni nelle quali essa ci permette di sperare si produrranno attraverso il grammo di pratica, è sempre intimamente legata alla visione di insieme di quella via, alla sua coerenza, alla sua integrità e alla nostra capacità di rilevare ciò che potremmo chiamare la sua logica interna.
Criteri della vera spiritualità
Uno dei tratti più importanti della via spirituale che vi viene messa a disposizione nell’ambito di questa Scuola Esoterica di Yoga Integrale è la viva curiosità di fronte alla Realtà di Dio. In altre parole, questo implica privilegiare l’affermazione piena di saggezza, costruttiva, sulla negazione e specialmente sul negativismo. Questo è il vero senso dell’idea-forza ”SÌ a tutto ciò che è vero, benefico, bello, costruttivo e divinamente integrato”.
L’impegno entusiasta e perseverate su questa via spirituale accessibile agli esseri umani puri, sinceri e animati da aspirazioni sublimi, li aiuta a scoprire facilmente sia in loro stessi, che negli esseri umani con cui vengono in contatto le energie malefiche, potremmo dire letali, che sono: il senso di colpa aberrante, la paura, la sciocca vergogna, i risentimenti, l’odio, l’auto-sabotaggio, la vittimizzazione e la rassegnazione. Quando alcune di esse sono presenti nell’universo dell’essere umano, innescano ogni volta, processi nefasti sfavorevoli di risonanza occulta. Proprio per questo in Oriente si afferma spesso che: “il Bene di Dio è l’assenza del male, e il male è l’assenza del Bene di Dio”.
La pratica attenta, sistematica e perseverante di un insegnamento spirituale autentico viene considerata come qualcosa che fa apparire la nostra liberazione spirituale. Ciononostante, in alcune situazioni, in modo paradossale, appare esattamente l’opposto. Quando un certo insegnamento spirituale è poveramente o, detto altrimenti, mal inteso, quell’insegnamento spirituale che viene messo in pratica in modo sbagliato non ci libera affatto, ma, al contrario, aggrava i sintomi. E quando ci confrontiamo con qualcosa del genere, sarebbe il caso che questo ci faccia pensare e, ancor più, persino metterci in allarme. Gli esseri umani che si confrontano con simili bizzarre situazioni, non si rendono conto, il più delle volte, che, di fatto, sbagliano e alla fine arrivano a formarsi una concezione tossica su quella pratica spirituale autentica, che fa apparire realizzazioni benefiche nel caso degli esseri umani che non sbagliano.
Qui è indicato insistere sui criteri a cui è necessario sottoporre qualsiasi vera spiritualità che sia degna di questo nome. Per disperdere innumerevoli confusioni, consideriamo necessario enumerare gli elementi oggettivi che distinguono la spiritualità autentica da contraffazioni grossolane o, in altre parole, dalla spiritualità sottosopra, capovolta, che di questi tempi sta avendo una portata di rara efficacia a causa della scomparsa di tutti i punti di riferimento nell’ambito della società moderna.
Proprio per questo è essenziale ricordare che la vera spiritualità rivela i regni trascendenti del pensiero metafisico, della realizzazione attraverso l’ascesi e la rinuncia, della messa in pratica in una lenta e paziente attività di perfezionamento che implica il rispetto dei testi che custodiscono rivelazioni divine. Ma tutto questo non esclude il rispetto che è necessario mostrare alle autorità tradizionali esoteriche che hanno la responsabilità di mantenere inalterato questo tesoro e di interpretarlo secondo il suo senso pieno di saggezza.
Per ciò che riguarda il livello esoterico, la connessione o, in altre parole, il legame iniziatico è evidentemente indispensabile prima di qualsiasi realizzazione divinamente integrata, poiché solo in questo modo possono apparire e manifestarsi pienamente le influenze spirituali che sono necessarie quando gli esseri umani che sono pronti e pieni di aspirazione entrano su una via spirituale ed iniziano a realizzare una reale pratica spirituale, che non è un semplice frutto dell’immaginazione, poiché una simile pratica spirituale reale si basa sulla certezza di fondamenti sovraumani.
Ecco perché, per differenziare così come è necessario la vera spiritualità da una parodia o, in altre parole, da uno scimmiottamento di questa, la disamina attenta delle qualifiche iniziatiche e di una adeguata trasmissione spirituale che ci pone realmente in contatto con una discendenza spirituale ininterrotta è un primo criterio che ci permette di analizzare la serietà e la validità di tutte le rivendicazioni spirituali che, in certe situazioni, potrebbero essere più o meno fantasiose.
Un secondo criterio si riferisce alla sfiducia che è necessario mostrare nei confronti dei fenomeni che sono presentati come “prove” del livello spirituale di un certo personaggio che viene considerato come elevato o della validità di un insegnamento, fenomeni che si dimostrano il più delle volte come nient’altro che un abile ed astuto artificio in grado di impressionare soprattutto gli esseri umani ingenui, superficiali e ignoranti. La maggior parte delle volte, i fenomeni in sé non dimostrano assolutamente niente riguardo alla verità di una dottrina o di un insegnamento qualsiasi, poiché molto spesso tutto questo attiene al dominio della grande illusione.
La capacità di mettere in luce la confusione fra le manifestazioni fisiche e le manifestazioni spirituali rappresenta il terzo criterio di discernimento che ci permette di categorizzare gli elementi che si presentano spesso sotto apparenze ingannevoli e che gli esseri umani che non sono in grado di percepire non saranno capaci di analizzare secondo la loro natura esatta.
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