Raja Yoga è la via della concentrazione, della meditazione profonda e del pieno controllo della coscienza. Letteralmente Raja Yoga significa “yoga regale” e in altre parole è la via yogica per eccellenza.

Il trattato fondamentale del percorso Raja Yoga sono gli Yoga Sutra, scritti dal saggio Patanjali duemila  anni fa. In questo trattato Patanjali definisce lo stato dello yoga come “la cessazione delle fluttuazioni della coscienza personale” ed espone gli otto stadi di questo percorso (ashtanga yoga).

Yama, ovvero le 5 regole dell’interazione armoniosa con chi ci circonda (non violenza, rispetto della verità, non furto, moderazione, non accumulo).

Niyama, ovvero le 5 regole della disciplina interiore (purezza, contentezza, disciplina o austerità, studio dei testi sacri, adorazione di Dio).

Asana, fase di allenamento psicosomatico che consiste nel mantenere il corpo fisico immobile in una postura che favorisce una specifica concentrazione dell’attenzione e la risonanza con alcune energie sottili e benefiche provenienti dal Macrocosmo.

Pranayama: controllo e ritmo della respirazione.

Pratyahara, perfetta interiorizzazione o ritiro dei sensi dai loro oggetti.

Dharana, focalizzazione della coscienza e capacità di mantenere il flusso del pensiero fisso su un determinato oggetto.

Dhyana, meditazione profonda, in cui la coscienza non proietta più le proprie idee sull’oggetto di meditazione, identificandosi gradualmente, per risonanza, con esso.

Samadhi, estasi divina supercosciente, uno stato in cui non esistono più né la dualità né il mondo fenomenico delle apparenze. La coscienza dello yogi è ora fusa con la Coscienza di Dio.

Le prime due fasi (Yama e Niyama) rappresentano un codice morale universale, conditio sine qua non di ogni progresso spirituale. Si trovano o sono impliciti in tutte le forme di yoga.

I due successivi (Asana e Pranayama) costituiscono gli elementi essenziali del percorso di Hatha Yoga e costituiscono una preparazione necessaria per avvicinarsi con successo al Raja Yoga.

La Storia del Raja Yoga

La meditazione era ed è un ingrediente essenziale di qualsiasi forma di yoga. Si può dire che qualsiasi yogi, indipendentemente dal percorso a cui prevalentemente appartiene, è anche un raja yogi. Sebbene i fondamenti teorici del percorso Raja Yoga siano stati forniti dal saggio Patanjali nel suo trattato fondamentale, il termine “Raja Yoga” comincia ad essere utilizzato solo nel VII secolo nei Sarvanga Yoga Pradipika e nel XVI secolo, in un commento agli Yoga Sutra.

Nei tempi moderni, anche famosi yogi come Swami Vivekananda e Swami Sivananda hanno scritto opere e commenti sul Raja Yoga.