SHIVA, il grande yogi che si manifesta come Colui che conferisce agli esseri umani spiritualmente preparati e aspiranti la grazia di una guida e di un impulso spirituale efficaci

Nella posa conosciuta come SHIVA VIGHNESH ANUGRAHA, SHIVA si manifesta come Colui che conferisce agli esseri umani spiritualmente preparati e aspiranti la grazia di una guida spirituale e di un impulso efficaci. Questa postura altamente spirituale e benefica è conosciuta anche nella tradizione spirituale indiana con il nome VIGHNESH ANUGRAHA MURTI e appare in alcuni testi sotto il nome VIGHNESH VARA PRASANA, ma più spesso è conosciuta con il nome sanscrito SHIVA VIGHNESH ANUGRAHA.

Il termine sanscrito ANUGRAHA è tradotto con la parola “grazia” o “favore”, “incoraggiamento”. È essenziale sapere che il termine sanscrito ANUGRAHA designa una delle cinque manifestazioni divine essenziali di SHIVA designate con il termine sanscrito PANCHAKRITYA. Può essere tradotto con l’espressione: “le cinque azioni che esprimono la funzione suprema di SHIVA”, rispettivamente queste cinque azioni sono definite mediante alcuni termini sanscriti. La prima delle cinque azioni è conosciuta in sanscrito come SRISHTI, che significa “emanazione”, “creazione”; la seconda azione è conosciuta attraverso il termine sanscrito STHITI, che significa “mantenere l’Universo manifesto”; la terza azione è conosciuta attraverso il termine sanscrito SAMHARA, che significa “riassorbimento”, “distruzione”; la quarta azione è conosciuta attraverso il termine sanscrito TIROBHA, che significa “illusione” e “potere di velare, occultare”; la quinta azione è conosciuta attraverso il termine sanscrito ANUGRAHA, che significa “potere di rivelazione”, “grazia divina che facilita la liberazione spirituale”.

Per mezzo di questa posa, SHIVA fa sì che ANUGRAHA SHAKTI, che significa “potere femminile della rivelazione divina, della grazia rivelata”, fluisca a ondate, in abbondanza, nell’universo interiore degli esseri umani che meritano la sua grazia edificante. Per mezzo di questa posa, SHIVA fa sì che l’indescrivibile potere dell’illuminazione spirituale si riversi nell’universo interiore degli aspiranti esseri umani che meritano di ricevere questi doni divini, grazie alle quali miracolose, potremmo dire, avvengono grandi trasformazioni spirituali nell’universo interiore dell’essere che merita di ricevere questi doni, che lo libera spiritualmente dai tre impedimenti, dai tre ostacoli.

Questi tre ostacoli maggiori sono conosciuti attraverso il termine sanscrito ANAVA, e questo è il primo ostacolo che significa “piccolezza”, “nulla”, “finitudine”. Il secondo ostacolo è conosciuto attraverso il termine sanscrito KARMA, che significa la legge di azione e reazione, nonché il bilancio, l’eredità che deriva dalle incarnazioni precedenti; il terzo ostacolo è conosciuto attraverso il termine sanscrito MAYA, che significa “illusione che vela la realtà ultima“. In alcuni testi della saggezza indiana troviamo l’espressione sanscrita ANAVA MALA, che significa “percezione errata dei rapporti che esistono tra ciò che è veramente divino e l’essere umano”, e tale percezione errata dà origine al senso di individualità, separazione e infatuazione. Nasce così ciò che nella tradizione della saggezza indù viene definita con il termine sanscrito MAYA-AVIDYA, che significa “ignoranza dovuta ai veli dell’illusione”.

Separatamente, il termine sanscrito ANAVA definisce piccolezza, insignificanza, compiacenza in un’esistenza tiepida, banale, comune, che caratterizza molti esseri umani e la cui esistenza è accompagnata da un funzionamento e contatto diminuito l’involucro sovramentale, VIJNANAMAYA KOSHA. Tutto ciò poi sminuisce la presenza di SATTVA GUNA nell’universo del rispettivo essere umano, rende non intuibile e percepibile l’indescrivibile stato di unità divina di JIVATMAN con ATMAN, il Sé Supremo Immortale.
In questo modo, appare e persiste nell’universo dell’essere umano lo stato di ignoranza spirituale, oscurità, inerzia, egoismo, che risveglia e amplifica l’orgoglio e il patetico stato di limitazione e autoindulgenza.

Alcuni antichi trattati di saggezza indiana ricordano che ANAVA MALA, in lingua sanscrita, è in realtà quella che si potrebbe chiamare l’impurità fondamentale che è presente, analogicamente parlando, come una melma nell’universo dell’essere umano, proprio nell’universo dell’essere umano incarnato, che ha un urgente bisogno di trasformarsi spiritualmente, in un ritmo sostenuto, per prendere slancio, per così dire, verso lo stato della liberazione spirituale definitiva. ANAVA MALA è proprio per questo l’ultima catena, l’ultimo ostacolo che necessita di essere spezzato, di essere eliminato. Al momento giusto, ANAVA MALA o, in altre parole, questa impurità fondamentale cede, per così dire, e viene gradualmente sostituita da ANUGRAHA SHAKTI, che si riversa nell’universo dell’essere umano che merita di beneficiare della grazia ineffabile che proviene da questa posa che pochi conoscono e che avvantaggia coloro che sono disposti a riceverla con l’aiuto di SHIVA.

In questa postura fondamentale, SHIVA ci appare quando siamo pronti a beneficiare di questa effusione della sua terribile grazia. Viene spesso rappresentato mentre elargisce la grazia divina a suo figlio GANAPATI, che quindi ci appare come una posa nettamente diversa di GANESHA.

Come possiamo vedere, questa postura nel suo modo straordinario, terribile di SHIVA ci è accessibile in due modi distinti: nel primo modo si riversa a ondate nell’universo interiore degli esseri umani che meritano di beneficiare di questa grazia che proviene dall’universo interiore di SHIVA. È l’espressione della manifestazione di SHIVA nella posa in cui offre agli esseri umani che sono pronti a beneficiare di questa grazia una miracolosa trasformazione spirituale interiore, nonché un’efficace guida e impulso spirituale. Ciò fa apparire uno stato terribile, potremmo dire, di illuminazione spirituale, di chiarezza, nell’universo interiore dell’essere umano, risvegliando e dinamizzando allo stesso tempo il più alto stato di saggezza divina nell’universo dell’essere umano che beneficia della grazia di SHIVA.

Il secondo modo per beneficiare della straordinaria grazia sublime di SHIVA, che ci viene rivelata attraverso questa posa, vale a dire SHIVA VIGHNESH ANUGRAHA, è accessibile attraverso una posa distinta di GANESHA, la posa conosciuta come GANAPATI. Come alcuni di noi già sanno, GANESHA, che attraverso questa modalità ci appare come GANAPATI, manifesta in una certa misura la posa di SHIVA conosciuta come SHIVA VIGHNESH ANUGRAHA. In questa posa, GANAPATI – che, essenzialmente, è GANESHA, il dio-elefante, figlio di SHIVA e della sua adorata amante, PARVATI – è il dio della moltitudine di categorie create, in sanscrito GANA, e tali categorie (GANA) costituiscono i principi di tutti gli aspetti creati, grazie ai quali l’Universo fisico diventa intelligibile.

In questa postura attraverso la quale si manifesta nel suo essere SHIVA VIGHNESH ANUGRAHA, GANAPATI è anche uno scriba divino sui generis, in altre parole è il maestro degli scritti, il dio della conoscenza. Anche adesso, in India, il culto di GANAPATI è sempre straordinariamente vivo e molto popolare. La sua rappresentazione simbolica si trova quasi ovunque in India. GANAPATI è quindi colui che frantuma, devia e rimuove gli ostacoli che potrebbero rallentare o far fallire le azioni benefiche.

In un’altra sfera di significato simbolico, GANAPATI incarna l’identità del Macrocosmo – rappresentato dalla testa dell’elefante – con il Microcosmo – rappresentato dal corpo di ciascun essere umano. Nella lingua sanscrita, la parola “elefante” è tradotta con il termine GAJA, che può essere interpretato come la composizione della radice sanscrita GA (che rappresenta la Trascendenza, la Non-Manifestazione e la fine, corrispondente anche all’obiettivo yogico della liberazione spirituale) con la radice sanscrita JA (che rappresenta l’inizio della Creazione, l’origine della Manifestazione). L’elefante GANESHA simboleggia, quindi, un’enigmatica origine assoluta, il punto focale da cui emana il BIJA MANTRA AUM ed è il punto focale da cui, a loro volta, emanano la Manifestazione e anche i Veda.

Come ho mostrato prima, in questa posa straordinaria e terribile, SHIVA è rappresentato mentre riversa la sua grazia divina e terribile sul suo figlio spirituale GANESHA, il quale, attraverso questa posa che si riversa in onde e attraverso di lui, diventa GANAPATI e quindi gli esseri umani possono beneficiare di questa posa, vale a dire SHIVA VIGHNESH ANUGRAHA, attraverso GANAPATI, che è una posa completamente separata di GANESHA. SHIVA ha riversato la sua grazia divina su GANAPATI su richiesta del suo adorato amante PARVATI.

Per mezzo di questa azione misteriosa, terribile, assolutamente straordinaria, SHIVA si manifesta nella posa conosciuta come SHIVA VIGHNESH ANUGRAHA e rende quindi questa sua posa distintamente, simultaneamente, accessibile attraverso GANAPATI. Attraverso questa modalità di manifestazione, che è un aspetto di GANESHA, GANAPATI si manifesta come il protettore di tutti gli esseri umani che meritano di beneficiare di questa straordinaria grazia di SHIVA, che scaturisce da suo padre, SHIVA, e che può essere richiesta e ricevuta simultaneamente e attraverso questa posa. In questo modo, attraverso GANAPATI, l’alta effusione spirituale che è la grazia di guidare e spingere spiritualmente esseri umani puri, perseveranti e aspiranti che lo meritano viene riversata nell’essere di coloro che meritano di godere di questa grazia.

In alcuni antichi testi della saggezza indiana si dice che attraverso questa posa terribile e straordinaria, SHIVA benedice, per così dire, suo figlio, GANAPATI, che si manifesta nella posa spirituale di un pastore di esseri umani aspiranti, perseveranti e puri, e così appare come un distruttore degli ostacoli, VIGHNESHA, che è possibile incontrare sul cammino spirituale. In questa distinta posa di GANESHA, GANAPATI si manifesta come il figlio spirituale di SHIVA e appare come una guida spirituale sui generis degli esseri umani che aspirano freneticamente ad avere accesso alla forma di conoscenza di SHIVA più veloce, efficace e diretta.

Avendo il corpo simile a quello di un maestoso elefante, GANAPATI VIGHNESHA illustra attraverso questa imponente manifestazione lo stato di grandezza spirituale che emana senza sosta dai fuochi dell’illuminante conoscenza divina che sgorga dal gigantesco essere di SHIVA. Come ho mostrato prima, GANAPATI VIGHNESHA è una delle manifestazioni o, in altre parole, una delle ipostasi distinte di GANESHA, che è conosciuta nella tradizione indiana come la manifestazione di GANESHA come benevolo figlio divino di SHIVA che rimuove prontamente, quando richiesto con fede, con umiltà, con speranza, gli ostacoli di ogni tipo dal cammino degli aspiranti spirituali puri, perseveranti e fermi. Proprio per questo motivo il termine sanscrito VIGHNESHA può essere tradotto in rumeno con l’espressione: “colui che rimuove tutti gli ostacoli con facilità divina”.

Nella tradizione indù si specifica che SHIVA fece apparire questa posa conosciuta come VIGHNESHA quando gli dei e gli esseri umani pieni di devozione gli chiesero con grande fervore di aiutarli a smettere di affrontare varie difficoltà, alcune delle quali piuttosto grandi, che si presentavano nel corso della loro pratica spirituale. In quell’occasione tutti loro chiesero a SHIVA di rimuovere gli ostacoli che apparivano sul loro cammino spirituale anche durante la pratica della meditazione yogica profonda, attraverso la quale aspiravano a raggiungere uno stato di comunione spirituale il più profondo possibile con lui, con SHIVA. Si dice spesso che in seguito VIGHNESHA si manifestò in molte pose salvifiche, rimuovendo prontamente gli ostacoli che apparivano sul cammino spirituale, per permettere agli aspiranti risoluti e perseveranti, tra gli altri, di superare ogni volta con successo le loro prove, prove spirituali, così come i vari ostacoli che possono sorgere nella loro pratica spirituale che è dedicata alla scoperta di SHIVA e alla piena e profonda identificazione con lui.

All’interno della tradizione spirituale dell’India, VIGHNESHA è conosciuta come quella posa di GANESHA che prepara e sostiene gli aspiranti spirituali entusiasti e meritevoli, che sono in grado di ricevere le iniziazioni spirituali in maniera esemplare nel loro essere. Proprio per questo motivo, l’invocazione e il richiamo interiore di VIGHNESHA, ad esempio prima di ricevere un’iniziazione spirituale, facilita la rimozione di diversi ostacoli che rischiano di ostacolare o diminuire il misterioso processo del trasferimento iniziatico dalla Guida Spirituale all’aspirante. Inoltre, nella tradizione spirituale indiana, viene specificato che VIGHNESHA viene invocato con successo, per rimuovere tempestivamente l’ignoranza e per rendere possibile il successo quando si riceve una certa iniziazione.

VIGHNESHA è chiamato anche ad annientare, a far scomparire i possibili disturbi, sia interni che esterni, che potrebbero indebolire in una certa misura l’efficacia della pratica spirituale degli aspiranti che hanno appena ricevuto un’iniziazione spirituale e che poi cercano di approfondirla. VIGHNESHA ci ispira e poi ci aiuta, in modo misterioso, a invocare SHIVA quando siamo pieni di fervore e ci insegna come pregare efficacemente SHIVA. VIGHNESHA ci inizia alla conoscenza segreta di alcune efficaci vie spirituali che appartengono al veloce cammino spirituale che ci conduce a SHIVA. VIGHNESHA insegna ai ferventi aspiranti spirituali (coloro che sono abbastanza aperti da ricevere questa sublime, illuminante energia che dona conoscenza nel loro universo interiore) che prima di tutto – per la riuscita realizzazione dell’adorazione di SHIVA attraverso qualsiasi forma di adorazione rituale segreta del suo simbolo divino, lo SHIVA LINGAM, o attraverso altre modalità spirituali di adorazione come SHIVA PUJA – un certo conoscenza spirituale ben radicata, conoscenza che può essere ottenuta gradualmente attraverso iniziazioni spirituali fondamentali.

L’invocazione fedele, piena di speranza e devota di questa straordinaria e terribile posa di SHIVA, vale a dire SHIVA VIGHNESH ANUGRAHA, aiuta gli aspiranti entusiasti a superare i vari ostacoli che possono sorgere nella loro pratica spirituale. Allo stesso tempo questa postura facilita il superamento con successo delle prove spirituali e quindi rende possibile l’accelerazione dell’evoluzione spirituale del rispettivo essere umano. L’evocazione piena di fervore e di fede di questa posa straordinaria, vale a dire SHIVA VIGHNESH ANUGRAHA, è suscettibile di conferire a tutti gli esseri umani spiritualmente preparati la grazia con cui possono essere investiti da SHIVA per guidare e persino spingere spiritualmente altri esseri umani entusiasti e aspiranti, che possono scoprire in questo modo nell’essere di un aspirante spirituale così esemplare, un sostegno spirituale degno di ammirazione, e in questo modo degli esseri umani beneficiano di una guida genuina e spirituale, che si rivela efficace e divinamente integrata.

Relazionandoci a questa straordinaria posa divina di SHIVA, cioè SHIVA VIGHNESH ANUGRAHA, ognuno di noi potrà, se naturalmente è spiritualmente preparato e pieno di aspirazione, accelerare il proprio progresso interiore, e poi, attraverso il nostro modello, potremo indirettamente aiutare e ispirare altri aspiranti spirituali, principianti, che sono disposti a lasciarsi guidare da noi. Saranno allora guidati e spinti a fondersi e identificarsi in maniera sempre più profonda con il terribile essere di SHIVA. Proprio per questo si può dire che attraverso questa terribile, straordinaria posa di SHIVA, quasi ognuno di noi arriverà a identificarsi pienamente con un certo aforisma pieno di saggezza e buon senso che recita: “Ogni volta, senza eccezione, impari e allo stesso tempo ti trasformi profondamente quando aiuti, quando insegni e quando spingi spiritualmente gli altri con aiuto di SHIVA”.

Proprio per questo motivo si può dire che questa straordinaria, terribile postura di SHIVA, cioè SHIVA VIGHNESH ANUGRAHA, fa sì che la grazia ineffabile sia e si manifesti pienamente come un vero relè divino da riversare nel nostro universo interiore, e così riusciamo a diventare sempre più capaci di aiutare gli altri in modo efficace, facilitando loro la possibilità di scoprire sia l’ispirazione divina che la grazia. di SHIVA.

È significativo che nell’iconografia indiana questa posa fondamentale di SHIVA, ovvero SHIVA VIGHNESH ANUGRAHA, raffiguri SHIVA seduto su un piedistallo a forma di loto, con la gamba destra piegata e il tallone portato nella zona perineale, e con la gamba sinistra leggermente pendente. Alla sua sinistra, allo stesso livello, c’è la sua adorata amata PARVATI, anch’ella seduta allo stesso modo. Alla destra di SHIVA c’è suo figlio, VIGHNESHA GANAPATI, con le mani giunte nel gesto divinamente umile di sottomissione, resa e devozione spirituale noto nella tradizione indiana come ANJALI MUDRA. Sia SHIVA che PARVATI sono raffigurati in questa posa con una carnagione e una pelle leggermente più scure, mentre VIGHNESHA è raffigurato con una tonalità della pelle rossa.

È significativo che SHIVA VIGHNESH ANUGRAHA sia rappresentato con tre occhi e quattro braccia. Allo stesso tempo, tiene nelle mani superiori l’antilope nera (KRISHNA MRIGA) e l’ascia (PARASHU). La sua mano anteriore destra è posizionata in un gesto benevolo sopra la testa di VIGHNESHA, e in questa rappresentazione SHIVA compie il gesto simbolico di protezione e benedizione divina (ABHAYA MUDRA), mentre con la mano sinistra compie il gesto di offrire doni e favori spirituali divini (VARADA MUDRA). In questa rappresentazione, la sua adorata amante PARVATI ha un’espressione straordinariamente felice che trasuda fascino, purezza e gioia. Tiene nella mano destra un loto azzurro, mentre con la mano sinistra compie il gesto di offrire doni e favori divini (VARADA MUDRA). VIGHNESHA ha anche quattro braccia. Mentre con le braccia anteriori compie il gesto di sottomissione e devozione (ANJALI MUDRA), le mani superiori reggono il cappio (PASHA, in sanscrito), simbolo del controllo completo che SHIVA manifesta incessantemente sulle forze della manifestazione, e nell’altra mano tiene la spina (SHULA, in sanscrito) che simboleggia il potere divino occulto che rende possibile la trasmissione di un intenso stato di impulso spirituale di esseri umani che lo meritano pienamente. Tutti e tre gli esseri divini che appaiono in questa rappresentazione indossano ornamenti molto belli, simbolici dello stato di completa armonia e beatitudine divina (ANANDA), che trasmettono costantemente, a ondate, ai loro adoratori.

Così viene descritta nella tradizione indù la rappresentazione iconografica di questa posa di SHIVA, rispettivamente SHIVA VIGHNESH ANUGRAHA: “Con l’ascia e l’antilope nera tra le mani, il Puro, rispettivamente SHIVA, è seduto con la gamba destra leggermente piegata e la gamba sinistra pendente. Ha tre occhi e porta i capelli raccolti in trecce. Benedice il suo figlio spirituale VIGHNESHA, conosciuto come “il rapido rimossore degli ostacoli” e che si trova alla sua sinistra, e SHIVA pone dolcemente e amorevolmente la sua mano divina sulla sua testa, coprendo dolcemente le tre strisce di cenere sulla sua fronte, che sono il simbolo dell’essere totalmente devoto a SHIVA.”

Questa è la posa fondamentale SHIVA VIGHNESH ANUGRAHA, conosciuta come la posa terribile e straordinaria in cui SHIVA offre a tutti gli esseri umani spiritualmente preparati e aspiranti la grazia di una guida e di un impulso spirituale efficaci. SHIVA VIGHNESH ANUGRAHA è proprio per questo una postura fondamentale di SHIVA che trasferisce nell’universo interiore degli esseri umani meritevoli una misteriosa e terribile energia spirituale occulta, che tutti coloro che la ricevono abbondantemente nel loro essere potranno offrire poi, a loro volta, a tutti gli esseri umani che la meritano pienamente.

del Professore Yoga Gregorian Bivolaru