La dieta n.7 del dott. George Ohsawa, giapponese e fondatore della cucina Macrobiotica, è una dieta rigida ma allo stesso tempo molto efficiente nell’eliminare quasi tutte le malattie prodotte da un eccesso di energia YIN, e permette allo stesso tempo di equilibrare in modo graduale l’essere umano dal punto di vista energetico (YIN-YANG).
La dieta prevede che, per la durata di 10 giorni consecutivi, si consumino esclusivamente cereali YANG: grano, riso, grano saraceno e miglio, in qualsiasi combinazione o proporzione desideriamo, saltati in pentola o bolliti; il solo ingrediente ammesso è il sale, senza altri condimenti quali olio, spezie, brodi, ecc.
Questa dieta può essere ripetuta varie volte (in sessioni di 10 giorni) ma si raccomanda di tenere delle pause da almeno tre – cinque giorni fra ogni sessione, periodo durante il quale si possono consumare anche altri alimenti, preferibilmente YANG, finché si raggiunge l’effetto desiderato, ovvero l’eliminazione definitiva delle malattie o dei disequilibri con i quali ci confrontiamo.
Questa dieta combatte quasi tutte le malattie grazie all’azione estremamente purificante: i canali sottili energetici del corpo umano (i nadi) sono ripuliti da molte impurità che appesantiscono la circolazione delle energie sottili attraverso il corpo. Questa purificazione generale ha come effetto immediato una notevole pulizia e chiarezza mentale; la digestione diventa migliore, le secrezioni ormonali sono regolate. Gli occhi iventano brillanti, la pelle diventa pulita e luminosa, la persona sente un’inspiegabile forza e voglia di vita fino ad allora estranee.
É possibile che all’inizio della realizzazione di questa dieta possano apparire, in alcune persone, reazioni fisiologiche non piacevoli, alle volte addirittura violente, specialmente a causa di purificazioni intense e per la disintossicazione massiccia del corpo. Proseguendo però la dieta con tenacia, gli aspetti meno piacevoli scompariranno abbastanza rapidamente, lasciando il posto a ben altre condizioni fisiche, psichiche, mentali e addirittura ad un metabolismo diverso, molto più arricchito.
Dopo qualche giorno dall’inizio della dieta, noteremo maggior vitalità ed energizzazione generale, l’eliminazione della stanchezza e uno stato di lucidità, sia mentale che psichica, accompagnata da un distacco che ci permetterà di affrontare la giornata con maggior efficienza e armonia.
Anche alle persone sane si consiglia di ricorrere ad almeno due diete Ohsawa (di 10 giorni) all’anno, per una ricostituzione e purificazione generale dell’organismo.
Sottolineiamo, ancora una volta, il fatto che in questa dieta dobbiamo consumare solo: grano, riso, grano saraceno e miglio, tutti integrali (non lavorati) e assolutamente nient’altro! Come liquidi, si deve consumare solo acqua, preferibilmente quanto più pura.
Come riso, si può utilizzare, oltre al riso integrale, quello basmati, il riso selvatico, il riso rosso e il riso nero (Venere).
Qualche ricetta
Al di fuori delle ricette conosciute con il grano, il riso, il grano saraceno e il miglio cotti in acqua con il sale, vi presentiamo di seguito una serie di ricette più elaborate che vi renderanno più semplice l’approccio a questa dieta.
Grano, grano saraceno o miglio tostati – Per tostare uno di questi cereali si mettono in una padella antiaderente, in uno strato sottile; si ricopre con un dito d’acqua e si tiene il fuoco alto, lasciando che l’acqua venga completamente assorbita e, senza mescolare, si lascia ancora sul fuoco per qualche minuto. Quando sentirete il rumore del crepitio potete verificare con un mestolo se i chicchi si stanno attaccando o meno alla padella e mescolate per non farli attaccare. Si continua ancora per qualche minuto, fino a quando i chicchi cominciano ad essere abbrustoliti; si noterà che anche il profumo cambia. Quando i chicchi diventano croccanti al punto desiderato spegniamo il fuoco e aggiungiamo sale a volontà. Attenzione a toglierli dal fuoco prima che si brucino, poiché iniziano molto rapidamente a cambiare colore.
I cereali tostati possono anche essere poi macinati, per farne un condimento da cospargere sulle pietanze. Per tostare il grano occorre che prima venga lasciato in ammollo per circa 24 ore.
Tortine di grano – Si macina finemente il grano (con l’aiuto di un macina caffé meccanico o elettrico), finché diventa farina. Si forma un impasto con l’acqua, sale e farina di grano intero, che deve essere elastico, né troppo molle né troppo duro. Si lascia circa 2 ore a riposare, finché il glutammato della farina fa presa, dopodichè si formano le torte da cuocere sia in pentola, senza olio, a fuoco lento, sia nel forno (che é stato riscaldato precedentemente) con la pentola già calda.
Se si cuociono in pentola, si raccomanda di preparare delle torte molto sottili. Al forno si possono fare dei panetti dalla forma un po’ più grande dei grissini, posti sempre in pentola già calda. Si procede allo stesso modo con la farina di grano saraceno. Si raccomanda di fare torte di farina di grano mischiata con farina di grano saraceno o/e farina di miglio, lasciando la farina di grano in proporzione più abbondante.
Zuppa di riso con gnocchi di grano – Con una piccola quantità di farina di grano integrale, acqua e sale si prepara un impasto molle (più molle di quello per le tortine) e si lascia riposare per 15-25 minuti.
Da quest’impasto si preparano gli gnocchi, grandi come una noce, e si mettono nell’acqua bollente e salata. Si cuociono per circa 10 minuti, dopodichè, si aggiunge riso o farina di riso. Si cuoce ancora per 10-15 minuti, mescolando spesso se abbiamo aggiunto farina di riso affinché non si raggrumi. Al posto del riso si può utilizzare il grano saraceno.
Zuppa di tagliolini di grano saraceno – Si prepara con la farina di grano saraceno macinata fine, sale e acqua formando un impasto compatto che si stende con il mattarello sulla tavola spolverata di farina. Si arrotola di seguito il foglio ottenuto e si taglia in fette sottili. Le listine cosi ottenute formano i tagliolini che vanno scossi dalla farina in eccesso. Si mantengono per un quarto d’ora ad asciugare, poi si cuociono in acqua bollente salata per 10-15 minuti. In modo opzionale si può aggiungere anche un po’ di riso per “arricchire” la zuppa.
Polentine di grano e riso – Si mette acqua e sale a bollire. Quando bolle si aggiunge, a pioggia, la farina di grano integrale e/o la farina di riso fino ad ottenere un impasto dalla consistenza di una polenta molle. Attenzione! Sia il grano che il riso, si gonfiano durante la cottura, cosi che dovete lasciare l’impasto più molle e non aggiungere molta farina. Si cuoce per 20-30 minuti, mescolando ogni tanto. Si può cucinare anche solo con la farina di grano o solo con la farina di riso. Allo stesso modo, si possono realizzare polentine di farina di miglio o mischiate a farina di grano o riso e anche polentine di grano saraceno.
Frittata di grano saraceno – É un cibo molto sano e delizioso che può essere spesso consumato durante la dieta. Si prepara con la farina di grano saraceno macinata e si aggiunge acqua e sale, formando un impasto della consistenza simile a quello per fare le crepes. Si mette un mestolo di questo impasto su una padella antiaderente a fuoco medio-alto, distendendo poi l’impasto a coprire la superficie della padella. Si lascia cuocere fino a quando la frittata non si staccherà da sola dalla padella, rigirandola e cuocendola ancora qualche minuto dall’altra parte. Si può mangiare come pane o anche farne degli involtini con ripieno di riso o altri cereali. Facile da mangiare anche a colazione.
Crema di riso – Si cuoce moderatamente il riso finche diventa dorato. Si macina e, alla farina risultata, si aggiungono tre bicchieri di acqua ogni quattro cucchiai di farina cosi ottenuta. Si cuoce il tutto approssimativamente per 25 minuti, aggiungendo acqua se necessario. Si sala alla fine secondo il gusto di ognuno.
Caffè Ohsawa – Si fanno saltare in pentola le sementi di grano, miglio e riso finché diventano come i chicchi di caffé. Poi si macinano e si prepara come fosse caffé normale.
Pane Chapati – Una variante gustosa al pane sono i Chapati, il pane indiano: si fa sempre un impasto di farina di grano integrale (eventualmente con l’aggiunta di crusca integrale), acqua e sale; l’impasto sarà asciutto, come una pasta molle che non si appiccica alle mani. Ne facciamo un salame che poi tagliamo a fette da circa 2 cm. Distendiamo ogni rondella e la stendiamo con il mattarello fino a farla diventare finissima. La mettiamo sulla padella antiaderente, già calda, e la teniamo per qualche minuto, muovendola ogni tanto per non farla attaccare; poi la giriamo dall’altra parte, ancora per qualche minuto. Se fatta bene, si gonfierà e si potrà mantenere croccante a seconda dei gusti.
Si possono mangiare anche combinazioni tipo: riso saltato in pentola insieme con la farina di grano, il miglio o il grano saraceno cotti; grano saltato in pentola con farina di riso cotto; grano saraceno saltato in pentola insieme con la farina di grano cotto; grano saraceno tenuto in ammollo in acqua fredda con sale per almeno un’ora. Dato il ridotto numero di ingredienti, le possibili combinazioni non sono così numerose, ma la fantasia non ha limiti. Ad ogni modo, nei primi giorni, la nostra richiesta di “varietà” ci farà provare diverse modalità, ma poi andando avanti troveremo le modalità di cottura e le combinazioni che sentiamo più adatte per noi in quel momento (a volte avremo delle fasi in cui preferiamo mangiare soprattutto cose liquide, altre più croccanti o asciutte, e cosi via).
Alcuni consigli aggiuntivi:
– Il grano, per essere ben cotto, dovrà essere lasciato in ammollo 24 ore prima. Mentre il grano saraceno si può anche mangiare direttamente, senza cuocerlo, dopo averlo lasciato in ammollo per 1 ora (meglio ancora se al sole).
– Non è necessario utilizzare tutti e 4 i tipi di cereali. Ognuno sentirà quelli che sono più in risonanza con la sua tipologia costitutiva. Ci saranno anche periodi nei quali si preferisce mangiare liquido (creme o zuppe) o particolarmente asciutto e abbrustolito, e cosi via. Ovviamente, meno il cibo viene cotto e più conserva tutte le sue proprietà.
– E’ bene non mangiare cibo preparato da più di 48 ore, perché ha la tendenza a diventare Yin.
– Non si mangia pasta, neanche quella integrale! Pur essendo fatta di grano, si tratta di un alimento che ha subito una lavorazione industriale che ne ha ridotto notevolmente le proprietà nutritive, soprattutto per gli scopi di questo regime alimentare. Lo stesso vale per ogni altro alimento trasformato (es. gallette di riso, crackers, cereali precotti, ecc.).
– Quando si fa il pane, non si utilizza alcun lievito e non si lascia lievitare il pane. Si consiglia di tenere l’impasto piuttosto molle, affinché il pane cotto non sia troppo duro, in piccole quantità, sotto forma di panini o bastoncini.
– E’ importante tener conto che, per un buon equilibrio, si dovrebbe mangiare almeno 1 kg di cereali al giorno.
Infine, ricordate che si tratta di una purificazione su tutti i livelli, che armonizza non solo il corpo fisico, ma anche il piano mentale e psichico, permettendoci di capire l’importanza energetica del cibo che diamo al nostro essere. Questo ci aiuterà a superare i momenti difficili e, anzi, a gioire del dono che ci stiamo facendo durante quei giorni. E vedrete che mascelle…!
Alcune testimonianze rilasciate da alcuni allievi della scuola, verso la conclusione o appena terminato il regime Ohsawa di 10 giorni
Micaela M (Bologna)
Ho da poco terminato il periodo di purificazione Ohsawa e sono molto soddisfatta. Era la prima volta per me ed ero molto curiosa degli effetti. Mi sono preparata all’inizio della dieta facendo una spesa sufficiente per i dieci giorni e soprattutto svuotando la dispensa in modo da non cadere in tentazione.
I primi due giorni sono stati i più difficili perché sentivo una gran fame e soprattutto un calo drastico di energie e lucidità. Intorno al quarto e quinto giorno ho cominciato ad abituarmi, percepivo la fame (meno intensa) ma allo stesso tempo molta energia e capacità di presenza. Ho praticato molto in quei giorni, spontaneamente, sentivo il bisogno di stare in ritiro e questo mi dava un profondo senso di equilibrio. A metà percorso il mio intestino si è regolarizzato ed io pensavo che sarei arrivata alla fine senza nessuna fatica. Invece intorno al settimo giorno ho cominciato a stancarmi di mangiare le stesse cose e a desiderare fortemente altri cibi, cioccolato in primis ma anche sapori nuovi. Ho cercato di evitare situazioni conviviali tipo cene e aperitivi ma le due volte che mi è capitato ho fatto molta meno fatica di quanto avrei immaginato a trattenermi, non era proprio contemplato per me interrompere il regime. Proprio per questo, col senno di poi, per me sarebbe utile pensare che la purificazione dura 15 giorni e non dieci, poiché è molto importante reintegrare con molta calma nuovi alimenti visto che a quel punto l’intestino è sensibilissimo ed è molto facile avere problemi di digestione se si introducono cibi elaborati troppo velocemente. È stato interessante anche vedere l’effetto dei vari cereali e quando ricercavo uno piuttosto che l’altro. Il riso per me è il più conosciuto quindi è un po’ casa ma mi stanca anche in fretta. Il miglio è molto piacevole e l’ho trovato gustoso. I chapati di grano saraceno sono stati un ottimo comfort food, mentre il grano tenero l’ho trovato freddo e poco stimolante.
Michele Z (Modena)
La purificazione del corpo è una pratica che mi affascina molto e quando ho visto un gruppo di persone che iniziava a fare Ohsawa, ho pensato che poteva essere un’ottima opportunità per provare anche il regime Ohsawa. Per fortuna, forse, non ho potuto prepararmi troppo mentalmente e mi ci sono semplicemente addentrato senza pensare a quanto sarebbero durati i 10 giorni con soli cereali e nemmeno un po’ di frutta o verdura che adoro. All’inizio, ero un po’ scoraggiato perchè il cibo mi sembrava davvero “povero” e pensavo che a fatica sarei arrivato alla fine. Poi, mi sono ricordato che è una dieta per stimolare lo Yang dentro di noi e ho cercato di prendere “di petto” anche eventuali momenti di profonda purificazione anche emotiva che ho sentito, praticando yoga, meditando e rimanendo molto centrato in me stesso. Dal quinto/sesto giorno, ero ormai entrato nel mood, ma iniziavo a vedere dei risultati curiosi: la pelle più luminosa, più lucidità e attenzione durante il giorno e un senso di tranquillità e leggerezza. I piatti che mi sono piaciuti di più sono stato il Chapati (con farina di grano tenero) e il grano saraceno tostato che mangiavo come fosse pop-corn durante il giorno e lo usavo per insaporire il riso e il miglio.
Selenia A (Modena)
Sono all’ottavo giorno della dieta Oshawa.
Essenziale è stato ascoltarmi, aspettare di sentire di volerlo fare veramente per poterla portare a termine(spero!), ma soprattutto per avere l’attenzione sugli effetti e non sulle difficoltà.
Personalmente ho iniziato il percorso per mettermi alla prova non avendo molta disciplina in generale; da molto tempo sentivo il mio corpo pesante, gonfio e soprattutto ero stufa del mio approccio al cibo. Sto sperimentando il controllo, l’attesa e soprattutto, adesso che ho queste restrizioni, sento evidente la differenza tra il mio corpo che sente il benessere e la mia irrequietezza data dalla voglia che ho di cibo, che di solito appago subito in maniera spesso inappropriata( dolci, carboidrati ad esempio). Adesso, per forza direi, ho il tempo di ascoltare il corpo, che in realtà sta meglio (lo ricorderò quando tornerò alla normalità) e puó far a meno!!!
A livello mentale non sento dal quarto/quinto giorno la pesantezza, la stanchezza/’annebbiamento’ e la voglia di dormire anche durante il giorno per recuperare le ‘forze’. L’irrequietezza, che ho spesso, sembra placata, anche se non so se è proprio da legare a questa esperienza!
Per quanto riguarda la dieta, ristretta sicuramente di ingredienti, è un buon momento per sperimentare con il poco che si ha. È stato interessante Scoprire. Felice di avere iniziato questa esperienza, mi ha dato degli spunti di riflessione!!!
Maria V (Modena)
Ho deciso di provare il regime Ohsawa subito dopo le vacanze natalizie in modo da detossificare l’organismo dalle “abbuffate di natale” e poter riprendere poi a seguire una alimentazione sana. Ho iniziato dunque i primi di Gennaio (Shivaratri) insieme ad altre due Shakti ed ho terminato il regime qualche giorno fa. I riscontri che ho osservato durante e subito dopo sono diversi, quali ad esempio una maggiore lucidità e concentrazione; una “leggerezza” durante la pratica yoga, premetto che ho praticato giornalmente senza alcun segno di stanchezza; una maggiore energia sia fisica che soprattutto mentale. Ho infatti trascorso ogni giorno nella normalità senza notare alcuna differenza dalla mia alimentazione routinaria. Il mio piatto preferito è stato senza dubbio il chapati, il pane tradizionale indiano a base di farina di grano tenero integrale, acqua e sale rosa della Himalaya. Infatti credo di averlo preparato per diversi giorni di fila, migliorando e personalizzando la ricetta. Ho avvertito intorno al terzo giorno un forte desiderio di frutta e verdura e da lì ho pensato che potesse essere una buona idea preparare dei gustosi piatti per mio marito, assaporando ogni alimento con gli occhi ed i recettori olfattivi. E così mi sono dilettata in cucina durante Ohsawa (strano da pensare ma funziona!!!), preparando insalatone varie in modo da poter assaporare il profumo dell’arancia, per esempio, salse a base di legumi per il pane chapati, dolci a base di mele e così via. Mi sono divertita perché avevo molta creatività (a mio parere altro effetto benefico del regime Ohsawa). Terminato il periodo, ho ripreso la mia alimentazione partendo da una ricca colazione a base di frutta e piano piano reintegrando anche verdure crude e cotte. In conclusione, posso confermare che la dieta Ohsawa dona tanti benefici e sicuramente la rifarò nel corso dell’anno solare.
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